Tagliere da cucina: quale scegliere per un utilizzo professionale

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Tagliere da cucina: quale scegliere per un utilizzo professionale

All’interno di una cucina professionale è indispensabile utilizzare strumenti in grado di rendere più semplice, veloce e sicuro il lavoro. Il ristorante, qualsiasi sia il livello del servizio offerto, ha l’esigenza di scegliere strumenti di qualità per favorire il lavoro degli addetti in cucina.

Uno degli articoli che non possono mancare all’interno di una cucina professionale è lui: il tagliere. Questo utensile, infatti, può rispondere a numerose esigenze e viene utilizzato sia come strumento d’appoggio durante le operazioni di taglio, sia come vassoio da portata.

Scopriamo come scegliere il tagliere perfetto sulla base delle esigenze, valutando i pregi e i difetti dei diversi materiali.

Tagliere da cucina e da portata: le differenze

Il tagliere da cucina è uno degli strumenti più utilizzati e importanti per una cucina a qualsiasi livello. Viene impiegato, infatti, sia per la preparazione di portate standard che per la creazione di piatti molto elaborati.

Generalmente di forma rettangolare, il tagliere può presentare un manico e la sua funzione è quella di fornire il giusto piano d’appoggio durante il taglio di carne, formaggi, salumi, verdure e per la preparazione del battuto.

Il tagliere da portata, a differenza del tagliere per cucina, sostituisce il classico vassoio e può essere utilizzato per servire pietanze quali antipasti misti, pizza o polenta.

Tagliere di legno, in plastica o in marmo?

Quale materiale può adattarsi meglio alle esigenze del tuo ristorante? Ogni attività scegliere il tagliere da cucina in base all’utilizzo e alla funzionalità che esso può garantire. Tutto ciò dipende molto dal materiale con il quale il tagliere è stato realizzato.

Tre le tipologie di materiali impiegati per la creazione dei taglieri di cui parleremo in questo articolo. Vediamo i pregi e i difetti dei singoli materiali:

  • tagliere di legno. Un tagliere di legno professionale garantisce un’alta resistenza, qualsiasi sia l’essenza di legno scelta (noce, ulivo, pioppo, abete, rovere, bambù). Questo genere di materiale è in grado di proteggere la lama del coltello dall’usura. Oltre alla sua funzionalità, un tagliere in legno grande o piccolo ha anche un valore estetico di notevole impatto. Il difetto principale del tagliere di legno riguarda la sua pulizia: non può, infatti, essere pulito con detergenti chimici e non può essere inserito in lavastoviglie. Inoltre, occorre molta manutenzione per mantenerlo in buono stato e tende ad assorbire gli odori del cibo;
  • tagliere in marmo. Questo materiale vanta un’estetica imbattibile, risulta più igienico poiché, grazie alla sua scarsa porosità, impedisce la penetrazione dei batteri. È semplice da pulire ma tende a danneggiare la lama del coltello. Infine, non è un materiale economico;
  • tagliere in plastica. I pregi di un tagliere in plastica sono numerosi: questo materiale, infatti, è leggero ed economico, può essere pulito con semplicità e può essere igienizzato anche in lavastoviglie. Nonostante ciò, la plastica ha anche dei difetti. La plastica è molto più soggetta alle incisioni, ai tagli e alla proliferazione dei batteri. Questo materiale, inoltre, non è molto raffinato ed elegante per cui non risulta indicato in qualità per la produzione di un tagliere da portata.

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